PayPal vs Stripe, quale piattaforma di pagamento scegliere
Pagamenti online, difficile immaginare qualcuno che non si sia interfacciato con la questione almeno una volta.
Di sicuro, tra i sistemi più utilizzati per la gestione delle transazioni online svettano PayPal e Stripe.
Vediamoli più nel dettaglio, in modo da mettere in luce caratteristiche, differenze e vantaggi di entrambi.
PayPal si presenta come una piattaforma digitale nata nel 1998 e ha il merito di aver letteralmente rivoluzionato il settore dei pagamenti digitali. Grazie a PayPal chiunque può effettuare pagamenti su internet utilizzando una carta di debito oppure il proprio account online.
Per gli acquirenti è prevista anche una tutela aggiuntiva detta protezione degli acquisti, grazie alla quale PayPal riconosce l’eventuale rimborso per un articolo smarrito, non funzionante oppure non conforme alla descrizione fornita dal venditore.
Con PayPal è inoltre possibile trasferire denaro senza bisogno di digitare il numero della carta o le coordinate del conto corrente.
Un sito e-commerce può servirsi di PayPal per gestire l’intero gateway di pagamento oppure offrire PayPal come metodo di pagamento alternativo e totalmente sicuro.
Tra l’altro, la piattaforma offre servizi aggiuntivi quali fatturazione online, pulsanti per effettuare donazioni e tanto altro ancora.
Dal canto suo, Stripe è operativo in Italia dal 2018 e si configura come una piattaforma globale in cloud integrabile su siti e-commerce, marketplace e app: solo poche righe di codice e i pagamenti arriveranno a destinazione in modo rapido e sicuro, con possibilità di utilizzare diversi metodi di transazione tra cui carte di credito, di debito e carte prepagate.
La piattaforma è destinata alle aziende di qualunque dimensione, è fruibile da ogni browser e dispositivo, tutte le settimane si arricchisce di funzionalità nuove e propone interfacce client personalizzate.
Tanto Stripe quanto PayPal sono affidabili e con un buon grado di sicurezza rispetto alle tanto temute frodi.
Tuttavia, se hai un e-commerce e devi scegliere tra un sistema e l’altro, diventa ovviamente importante anche valutare i costi del servizio.
In questo caso, la prima cosa da sapere è che nessuno dei due sistemi prevede addebiti mensili ricorrenti, non occorre acquistare un abbonamento né sottoscrivere alcuna fee di attivazione, e questo è buono sopratutto nel caso di start-up o piccole imprese.
Per quanto riguarda gli addebiti, Stripe propone un piano decisamente lineare con una commissione del 2,9% più 30 centesimi per ogni transazione andata a buon fine; a questa si aggiunge un ulteriore 1% nel caso di pagamenti internazionali.
Anche PayPal richiede il 2.9% più una commissione fissa, ma arriva fino al 4,4% per transazioni al di fuori degli Stati Uniti, e questo vale anche se il cliente ha sede negli USA ma utilizza una carta internazionale.
Viceversa, Stripe risulta più economico per i pagamenti transfrontalieri, applicando il 3,9% più 30 centesimi.
In merito all’installazione, entrambi i metodo sono piuttosto semplici da integrare e sono ben documentate e largamente testate.
Tuttavia Stripe supporta alcune funzionalità CMS in più rispetto a PayPal, il che consente di convergere verso opzioni di sviluppo più “sofisticate”, e sopratutto dotate di un maggior grado di personalizzazione.
Parlando di diffusione e della disponibilità globale, occorre sottolineare che ad oggi PayPal copre circa 200 paesi supportando 25 valute. Viceversa, Stripe è disponibile in 26 paesi ma supporta ben 135 valute.
Non è facile stabilire un vincitore tra le due piattaforme, quel che è certo è che Stripe si sta imponendo sul mercato con buona velocità ed è incredibilmente semplice da installare sui siti WordPress. Senz’altro è più conveniente per i pagamenti internazionali, mentre PayPal lo è nel caso di micro-transazioni.
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