
NIS2: Prevenzione e risposta agli incidenti
La settimana scorsa sono state approfondite le misure di gestione del rischio previste dalla direttiva europea NIS2, sottolineando l’importanza di un approccio strutturato alla sicurezza informatica. Ma la gestione del rischio è solo il primo passo: altrettanto centrale è la capacità di prevenire e rispondere agli incidenti. È proprio questo l’oggetto della sezione che andremo ad analizzare oggi, con esempi pratici e soluzioni operative.
La Direttiva NIS2 (UE 2022/2555), in vigore dal 16 ottobre 2024 e applicabile negli Stati membri a partire da ottobre 2024, rappresenta il quadro normativo europeo più avanzato in materia di cybersicurezza. Rispetto alla versione precedente, amplia i settori interessati, impone standard più rigorosi e introduce sanzioni significative per chi non si adegua. Per le aziende, i rischi di non conformità vanno ben oltre le multe: perdita di dati, interruzioni operative e danni reputazionali possono avere effetti devastanti.
Monitoraggio e rilevamento
Una delle prime misure richieste è la capacità di monitorare costantemente i sistemi e di rilevare comportamenti anomali. Questo significa dotarsi di strumenti che permettano di analizzare il traffico di rete, raccogliere i log e generare allarmi quando emergono attività sospette.
In pratica, le aziende possono adottare sistemi SIEM (Security Information and Event Management) che centralizzano i log e applicano regole di correlazione, oppure soluzioni basate su machine learning capaci di individuare pattern anomali. Un esempio concreto? Se un account effettua tentativi di accesso multipli da Paesi diversi nel giro di pochi minuti, un buon sistema di monitoraggio deve segnalarlo come evento critico.
Gestione degli incidenti
La NIS2 richiede l’implementazione di procedure strutturate per la gestione degli incidenti, ossia piani che descrivano come riconoscere, analizzare, contenere e risolvere un attacco informatico. Non basta reagire “al momento”: serve un framework chiaro.
Un’azienda, ad esempio, può predisporre un Incident Response Plan (IRP) che stabilisce i ruoli e le responsabilità del team di sicurezza, le modalità di escalation e le comunicazioni interne ed esterne. Se un ransomware blocca i sistemi, l’IRP deve indicare chi contattare, quali azioni immediate intraprendere (isolare i server colpiti, avvisare il CSIRT nazionale, ripristinare da backup sicuri) e come documentare l’accaduto per imparare dall’esperienza.
Business Continuity e Disaster Recovery
Altro pilastro è la continuità operativa. Gli incidenti, infatti, non si possono sempre evitare: ciò che fa la differenza è la capacità dell’azienda di mantenere i servizi essenziali attivi o ripristinarli rapidamente dopo un’interruzione.
Per garantire questo obiettivo, le imprese devono sviluppare piani di Business Continuity (BCP) e Disaster Recovery (DRP). Un esempio pratico è la replica dei dati su un data center secondario in un’altra località geografica, che consenta di riprendere le operazioni anche in caso di disastro fisico nel sito principale. Allo stesso modo, l’esecuzione regolare di backup cifrati, testati e isolati riduce il rischio di perdite irreversibili.
Test e audit periodici
Nessuna misura è davvero efficace se non viene testata. La NIS2 insiste sull’importanza di verifiche periodiche, che includono simulazioni, penetration test e vulnerability assessment.
Immaginiamo un’azienda che esegue ogni sei mesi un red team exercise, simulando un attacco informatico orchestrato da un team interno o esterno. Questo tipo di attività permette di scoprire vulnerabilità nascoste, valutare la prontezza del personale e migliorare le procedure di risposta. Parallelamente, audit indipendenti contribuiscono a garantire che le policy e le misure adottate siano rispettate nel tempo e aggiornate rispetto all’evoluzione delle minacce.
Conclusione
La sezione della NIS2 dedicata a prevenzione e risposta agli incidenti rappresenta un invito concreto alle aziende a non limitarsi alla teoria della gestione del rischio, ma a costruire una vera capacità di resilienza. Monitoraggio, risposta rapida, continuità operativa e test regolari non sono solo obblighi normativi, ma strumenti vitali per garantire stabilità e fiducia nel proprio business.
Se la tua azienda vuole affrontare con serenità queste sfide, noi possiamo supportarti in ogni fase: dalla definizione dei piani di risposta alla configurazione di sistemi di monitoraggio, fino alla realizzazione di test periodici. Contattaci per scoprire come trasformare la compliance NIS2 in un vantaggio competitivo.
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